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Linea Vita: Normativa UNI EN 795:2002.

Informazioni generali normativa UNI EN 795:2002

Le classi e i numeri di operatori:

La Linea Vita comprende dispositivi in classe A1, A2 e C.

Classe A1:

  • dispositivi di ancoraggio strutturale predisposti per l’aggancio puntuale del connettore del DPI (per esempio aggancio del moschettone all’asola di una torretta)

  • max. 1 operatore

  • idonei a sopportare sollecitazioni provenienti da tutte le direzioni – possono essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate, come pareti, colonne, architravi ecc.

Classe A2:

  • dispositivi di ancoraggio strutturali predisposti per l’aggancio puntuale del connettore del DPI

  • max. 1 operatore

  • idonei a sopportare sollecitazioni nella direzione della massima pendenza (tetti inclinati)

  • da installare esclusivamente su coperture in pendenza

Classe C (“linea vita”):

  • dispositivi di ancoraggio flessibili orizzontali

  • max. 3 operatori secondo l’estensione di certificazione del produttore

  • la fune è idonea ad essere sollecitata ortogonalmente al proprio asse

  • possono essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate, come pareti, colonne, architravi etc.

  • la lunghezza massima realizzabile non viene regolamentata dalla norma. Per questioni tecniche normalmente consigliamo un interasse massimo tra le campate di 15 m

  • agganciando il connettore del DPI direttamente sul golfare del terminale in classe C questo assume la classe A1.

 

Garanzia

I prodotti hanno una garanzia sui materiali di 10 anni (dal momento di acquisto)

 

Marcatura dei dispositivi

Il punto 6 della norma UNI EN 795 prevede che i componenti devono essere marcati conformemente alla UNI EN 365 e fornisce ulteriori precisazioni per i componenti in classe C. La marcatura deve essere chiara, indelebile, permanente e quindi anche meccanicamente resistente, perciò riteniamo che gli adesivi non rispondano ai requisiti normativi. Riteniamo regolamentari solo le marcature a laser.

 

Ancoraggio dei dispositivi ai supporti

  • Con ancoranti chimici: minuteria in acciaio inox (vedasi Benestare Tecnico Europeo)

  • con contropiastra: minuteria in acciaio inox A2 o A4

  • con viti legno in inox A2 o A4

Per ulteriori informazioni consultare la scheda tecnica del singolo dispositivo 795.

Scheda tecnica con certificazione di prodotto e Libretto 795

Ogni prodotto è accompagnato con i documenti previsti dai punti 7 e 8 della EN 795: la scheda tecnica contiene la certificazione di prodotto ed il Libretto 795 di installazione ed uso impianti anticaduta. Entrambi i documenti costituiscono parte integrante della certificazione dell’impianto.

 

Certificazione dell’impianto

La certificazione è un documento contenente tutte le informazioni relative all’impianto e ne dichiara la conformità alla norma UNI EN 795. Va emessa da chi ha installato l’impianto e consegnata al titolare dell’impianto (proprietario, legale rappresentate etc.). L’installatore dichiarerà che l’impianto è stato installato secondo le istruzioni del fabbricante e che i componenti utilizzati sono conformi alla EN 795 (allegando le schede tecniche di prodotto). Alla certificazione dell’impianto allegare sempre: il Libretto 795 e le schede tecniche dei singoli prodotti.

 

Collaudo

La norma non impone un collaudo, tuttavia fornisce delle raccomandazioni inerenti al metodo d’installazione. Per maggiori approfondimenti consultare l’appendice A della norma UNI EN 795:2002.

 

Manutenzione ordinaria

La manutenzione viene regolamentata dalla norma. L’impianto deve essere esaminato una volta all’anno da un soggetto abilitato ai soli fini di verificare che l’impianto non sia stato alterato e quindi mantenga lo stesso livello di efficienza che aveva al termine dell’installazione e messa in esercizio. La mancata verifica annuale comporta il divieto di utilizzo dell’impianto anticaduta. La manutenzione va monitorata in un modulo – consigliamo l’impiego del modulo fornito con il fascicolo tecnico o di un modulo equivalente.

 

Manutenzione straordinaria

In caso di caduta avvenuta o altri eventi straordinari, la porzione dell’impianto deve essere sottoposta ad una manutenzione straordinaria durante la quale quella porzione dell’impianto non può essere utilizzata e si deve pertanto ricorrere ad altri presidi di sicurezza. Tutti i componenti che hanno subito deformazioni devono essere sostituiti o fatti revisionare dal produttore che potrà dichiararne l’idoneità o meno al riutilizzo. I fissaggi strutturali della porzione devono essere consolidati sotto le indicazioni di un tecnico abilitato.

 

Accesso alla copertura e utilizzo dell’impianto anticaduta

L’utilizzo degli impianti anticaduta a norma UNI EN 795 è riservato a operatori professionisti dotati di dispositivi di protezione individuale. PRIMA dell’accesso ad un dispositivo 795 l’operatore è tenuto a consultare sia il cartello identificativo ed informativo, che il manuale d’uso e manutenzione.

 

Formazione dell’installatore

La norma non prevede una specifica formazione dell’installatore per la regione Veneto. In altre zone d’Italia (per esempio Liguria) è comunque prevista un’attestazione di qualifica. Vista l’importanza della materia, si consiglia di contattare gli enti competenti locali per informazioni sull’eventuale obbligo di un’attestazione di qualifica.

 

Autorizzazione ad installare dispositivi 795

Nel quadro legislativo nazionale, ad eccezione della regione Liguria dove è obbligatoria la frequenza di un corso svolto dal produttore dei componenti che deve rilasciare una “autorizzazione ad installare” non ci sono note altre abilitazioni specifiche. Per la complessità e la notevole varietà di casistiche installative è necessaria una approfondita conoscenza della materia.

CHI NELLA REGIONE VENETO SI PRESENTA COME INSTALLATORE QUALIFICATO DICE UNA BUGIA!

Nella nostra Regione non è prevista una qualifica riconosciuta per legge! Veneto Linea Vita ha frequentato corsi presso i principali produttori ed ha consueguito i relativi Attestati Di Frequenza, che sono attestati informativi.

 

Cartello identificativo ed informativo

Va affisso in prossimità del punto di accesso all’impianto (per esempio vicino alla finestra di uscita) in posizione ben visibile e deve contenere le informazioni principali dell’impianto in modo indelebile.

 

Ancoraggi su lamiera

La normativa richiede che i fissaggi siano “strutturali”, cioè che il dispositivo venga fissato in modo permanete alla struttura della copertura. Le lamiere di copertura semplicemente appoggiate e debolmente collegate non possono garantire i requisiti di fissaggio strutturale. Secondo le nostre prove, ad oggi, non è possibile ancorare il dispositivo ad elementi “non strutturali” rispettando i carichi normativi. Perciò ancoraggi ai rivestimenti in lamiera non garantiscono né la sicurezza né il rispetto della norma. I nostri prodotti permettono numerose soluzioni con appoggio sulle lamiere purché i fissaggi colleghino il componente ad elementi strutturali della copertura.

 

Infiltrazioni e ponti termici

Per poter realizzare ancoraggi strutturali può essere necessario rimuovere elementi che compongono la stratigrafia della copertura (tegole, guaine impermeabilizzanti, tavolati, coibenti, etc…) creando punti di possibili infiltrazioni o ponti termici. Per ridurre i ponti termici si deve ripristinare lo strato intorno ai componenti. Per minimizzare il rischio di infiltrazioni si consiglia di adottare componenti a ridotta invasività e prodotti specifici per sigillature. I nostri montatori sono attrezzati per far fronte a qualsiasi necessità.

 

Progettazione del dispositivo di ancoraggio 795

La norma UNI EN 795 non prevede una progettazione degli impianti anticaduta. L’Appendice A invece raccomanda la progettazione da parte di un tecnico abilitato. Si raccomanda sempre progettazioni da parte di un ingegnere qualificato.

 

Regolamento legislativo – obblighi del proprietario dell’immobile/legale rappresentante

Il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (D.L.vo 81/2008, art. 115) precisa che gli impianti anticaduta delle coperture sono obbligatori in assenza di dispositivi di protezione collettiva (per esempio ponteggi). Perciò, in caso di interventi sul tetto (spazzacamino, antennista, manutentore impianto fotovoltaico ecc.), il proprietario dell’immobile deve garantire la presenza di dispositivi di ancoraggio.

 

Elaborato tecnico della copertura

L’elaborato tecnico della copertura (art. 5 del DPGR 23 Nov. 2005 n. 62/R) è un documento previsto dalla normativa regionale della Toscana che regolamenta i contenuti del fascicolo. In particolare al punto 4, comma d): “relazione di calcolo, redatta da un professionista abilitato, contenente la verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio”.

 

Normative regionali o provinciali

Visti i continui sviluppi di normative regionali o provinciali il nostro studio di ingegneria aggiorna continuamente i contenuti dei fascicoli tecnici e dei calcoli strutturali.

 

Preventivo

La relazione di prestudio necessaria ad elaborare il preventivo è gratuita e indica le informazioni base e un elaborato grafico schematico dell’impianto anticaduta. Il preventivo viene sviluppato esclusivamente sulla base delle informazioni e della documentazione che viene fornita e non prevede il sopralluogo al sito di installazione. Per casi particolari o interventi di notevole importanza ed interesse può essere richiesto un sopralluogo da parte di uno dei tecnici abilitati che supporta la progettazione degli impianti con dispositivi anticaduta. In tal caso l’importo della prestazione professionale deve essere concordato direttamente con noi.

 

Fascicolo tecnico

Il fascicolo tecnico è un documento che riassume le caratteristiche dell’impianto e comprende, oltre alle schede tecniche con certificazione dei prodotti installati, il modulo per la dichiarazione di corretta posa in opera da compilare dall’installatore che certifica di avere utilizzato i componenti secondo le indicazioni del produttore e conformemente alla norma UNI EN 795 ed avere effettuato ove opportuno e/o necessario il collaudo. E’ necessario che nel fascicolo tecnico sia presente una planimetria con l’indicazione della disposizione dei componenti. Il fascicolo viene consegnato dall’installatore al titolare dell’impianto (proprietario, legale rappresentate ecc.) che assume le responsabilità relative al mantenimento in efficienza dello stesso. Il nostro Fascicolo Tecnico è comprensivo di 3 copie dell'elaborato grafico firmati e timbrati da un ingegnere abilitato che li rende idonei anche alla presentazione in Comune ad integrazione di Permessi di Costruire ecc.

 

Calcolo delle azioni sui fissaggi

Il calcolo delle azioni sui fissaggi è la definizione delle forze trasmesse ai mezzi di fissaggio (barre filettate, ancorante chimico+barre filettate, viti strutturali ecc.). Tali azioni vanno assunte dal progettista incaricato per il dimensionamento e la verifica degli idonei sistemi di fissaggio (modello, diametro, quantità ecc.).

Nota: tutte le informazioni qui riportate sono da ritenersi indicative e si riferiscono allo stato legislativo attuale (Marzo 2011).

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